Le prime notizie di un centro abitato e fortificato nel territorio
si hanno nel VI secolo d.C.; nel VII secolo fece
parte dei possedimenti del Monastero di Montecassino
e quindi nel IX secolo fu probabilmente assediata
dal saraceni che distrussero Montecassino nell'anno
883.
In seguito il territorio di Campodimele passò
sotto il controllo del conti di Fondi, che nel
1072 donarono i loro beni, e quindi anche "Campo
di Melle" e il monastero di Sant'Onofrio
al monastero di Montecassino. Nel 1384 il controllo
del suo territorio fù dato ai Caetani e
nel 1492, poichè compreso nella contea
di Fondi venne donato a Prospero Colonna, in quanto
ricompensa per la fedeltà al re di Napoli.
Nei secoli successivi Campodimele passò
poi sotto il controllo di altre famiglie nobili
fino al 1806, anno dell'abolizione del periodo
feudale, e divenne comune.
Durante l'epoca borbonica Federico II usava spesso
visitare il paese e il vicino santuario della
Madonna della Civita. Si preoccupò personalmente
di migliorare i collegamenti tra Campodimele e
i paesi limitrofi e della costruzione di nuove
chiese.
In questo periodo il paese divenne famoso per
il fenomeno del brigantaggio, i briganti infatti
attraversavano i fitti boschi presenti nella zona
per raggiungere la "Terra di nessuno"
tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio.
Con l'unità d'Italia il paese fù
confermato comune autonomo sotto il controllo
della provincia di Terra di Lavoro, fece poi parte
della provincia di Roma fino al 1934, anno di
istituzione dell'attuale provincia di Latina.
Durante la seconda guerra mondiale il territorio
comunale fù attraversato dalla cosidetta
"Linea Tedesca Gustav" che doveva arrestare
l'avanzata delle truppe alleate e questo comportò
un periodo di soprusi e miserie, la deportazione
di circa 700 abitanti e dai bombardamenti che
distrussero il monastero di Sant'Onofrio.
In seguito alla crisi economica del dopo guerra
molte famiglie decisero di espatriare, negli anni
seguenti questo fenomeno diminuì ma non
tanto da cessare completamente. Nel frattempo
le tante famiglie campomelane espatriate in Canada
nel 1976 costituirono a Toronto il "Campodimele
Social Club" con circa mille iscritti, con
lo scopo di ritrovare e rafforzare le vecchie
tradizioni cittadine e riallacciare i vecchi vincoli
con la madrepatria. |