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La storia
di Itri parte sin dall'antica preistoria, sono
stati infatti ritrovati resti del neolitico e
dell'età del bronzo.
I Romani nel 312 a.C. vi costruirono la Via Appia,
da questo fatto probabilmente deriva il nome stesso
di Itri, dal termine latino "Iter" (via,
cammino), poichè tappa obbligata per chi
da Roma doveva recarsi verso sud.
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La presenza del serpente sullo stemma cittadino
deriva dalla leggenda della città di
Amyclae, i cui cittadini scapparono dalla costo
verso l'interno a seguito di un'invasione di
serpenti.
Il castello di Itri sorse tra il XI e l'XI secolo
in cima ad un colle che dominava la via Appia,
l'abitato sorse prima attorno a questo per poi
espandersi lungo il passaggio della via Appia.
Un terzo nucleo sorse nella zona di Campello,
ma fu poi abbandonato nella metà del
XV secolo.
Personaggio storico di Itri è Michele
Pezza (detto Fra' Diavolo) che vi naque nel
1771, fuorilegge e colonnello dell'esercito
borbonico di Ferdinando IV, in lotta contro
l'occupazione dei francesi, che lo presero e
impiccarono a Napoli nel 1806.
Proprio per ricordare questo storico personaggio
itrano qualche anno fa è nato il Museo
del Brigantaggio di Itri.
Nella Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, i bombardamenti
distrussero buon parte dei monumenti itrani.
Il castello e alcune delle chiese distrutte
sono state recentemente ristrutturate e aperte
al pubblico; il castello in particolare è
oggi teatro di manifestazioni, rassegne cinematografiche,
spettacoli e mostre fotografiche.
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